giovedì 20 novembre 2008

VILLARI non SI DIMETTE


Riccardo Villari continua a dire no al suo partito, non avrebbe mai dovuto essere eletto, infatti, è l’opposizione (o meglio le opposizioni) che sceglie il presidente di vigilanza rai. Non è scritto da nessuna parte, è vero, ma per consuetudine la decisione della presidenza della vigilanza (o di tutti gli organi di garanzia) vanno a coloro che si oppongono a chi detiene il potere, infatti è dalla maggioranza che deve essere garantita l’opposizione.

In questo caso non si apre il discorso che si aprirebbe se parlassimo di ciò che avviene in Parlamento, ovvero il deputato una volta eletto è svincolato dal suo partito (divieto di mandato imperativo). In questo caso, non essendo stato designato dall’opposizione, Villari è come se fosse entrato a far parte del governo. In questo momento, restando al suo posto, non sta difendendo (garantendo) l’opposizione ma IL GOVERNO.

Spero che il PD si decida subito a far uscire Villari dal partito, cosa che secondo me avrebbe dovuto fare appena accettò la nomina. Il candidato di tutta l’opposizione era Orlando, tutta: PD, Italia dei Valori e UDC. Per questo scegliere un nuovo candidato (che non sia dell’IdV, partito che non piace molto al premier) per me è stato un gesto di debolezza, di tutta l’opposizione, verso questo già fortissimo governo.

mercoledì 5 novembre 2008