sabato 8 agosto 2009

Locali pubblici: la selezione e il caso Ossini

La storia del conduttore di Sabato e domenica estate e Lineaverde è apparsa ieri sul corriere. Lui, sua moglie e i figli volevano entrare in un bar a prendere una bibita ma un cameriere li ha fermati, gli domandano il motivo e lui risponde che la politica del locale è quella di non far entrare i bambini. Chiedono informazioni all'albergo e gli dicono che è dovuto alla musica.

La politica di tutti i locali pubblici che fanno un qualsiasi tipo di selezione, e non un semplice contenimento, all'entrata è illegale. Se uno ha un locale aperto al pubblico deve far entrare e servire tutti, senza nesssun tipo di discriminazione, l'unica cosa che può fare è il contenimento. Pensiamo ad una discoteca affollatissima in cui sarebbe un pericolo far entrare altra gente, ma quando poi le porte riaprono, a meno che non si abbia prenotato (ovvero non si sia iscritti in una lista), sono tutti uguali: non si può vietare a qualcuno perché "al locale" non piace il suo modo di vestire o non gli piace la sua faccia, al massimo si possono fremare le persone che si ritengono "pericolose" per il locale, cioè gli ubriachi. Se vi capita di essere "rimbalzati" ingiustamente, se vi va, denunciate pure, magari ci fate qualche migliaio di euro e quel locale la smette di sentirsi patrimonio dell'umanità.