sabato 6 giugno 2009

Il PDL ci salverà dall'estrema destra


Al costo di aver neutralizzato la sinistra


Si sa che nei momenti di crisi sono i partiti reazionari a vincere, e lo si può già vedere dai risultati olandesi dove l'estrema destra ha raggiunto risultati vicini al venti per cento (immaginatevi che in Italia al posto del PD ci sia Forza Nuova). Il motivo di questi risultati è sostanzialmente uno: la paura che un cambiamento del corso politico cambi in peggio la propria situazione economica e sociale.
In Italia però il partito di Berlusconi è riuscito 1) a far fondere Alleanza Nazionale con il suo PDL (un partito generalista, per usare un linguaggio televisivo) 2) a convincere anche l'ex capo di Forza Nuova -la Mussolini- ad unirsi a lui e 3) a far uscire da AN la parte più estremista guidata da Storace -per non parlare dell'uscita dalla scena politica, prima al voto con Storace e poi... boh, della Santanchè che forse comunque rientrerà- e 4) ad allearsi con la Lega riuscendo a "moderarla".

Il PDL, secondo i sondaggi berlusconiani supererà il 40 % e forse quella che avrebbe dovuto essere l'alternativa, il PD, non arriverà nemmeno al 20%.

Tutto ciò è molto preoccupante dato che l'unica altra alternativa seria a Berlusconi è l'IDV, il partito di Di Pietro, visto che Casini nella maggior parte dei comuni è alleato con il PDL.
E' preoccupante non per le capacità del leader o del suo partito, ma per quella che è l'attuale rappresentanza in Parlamento, molto bassa 4,5%. Forse però alle elezioni europee riuscirà a superare addirittura il 10% dei consensi, vedremo.

E la sinistra resta divisa, ci sono comunisti lavoratori (o simile), Rifondazione Comunista, e Sinistra e Libertà (capitanata da Vendola, bravo politico ma incapace di accettare la sconfitta per la corsa di segretario di Rifondazione), quest'ultimo che ha al suo interno 2 o tre simboli diversi. Ma che senso ha? perché non cercano dei punti in comune, fanno qualcosa di simile alle primarie, ma serie, con candidati veri, e provano ad unirsi sotto un unico nome ed un unico programma?

PERO' Bisogna avere coraggio per queste elezioni europee, c'è davvero il pericolo di una forza politica troppo forte, e poco controllabile dai cittadini, al Parlamento Europeo. Si sa già che il partito conservatore ha stravinto in Inghilterra, l'estrema destra ha il venti per cento dei seggi spettanti all'Olanda, in Francia probabilmente verrà confermato partito di maggioranza quello di Sarkozy e in Spagna, per colpa della Crisi, i consensi di Zapatero stanno diminuendo. Straperdere, ma soprattutto stravincere, in politica è sempre molto pericoloso, votate con cautela.

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