martedì 23 giugno 2009

Una proposta per modificare le regole del referendum


Non più un numero minimo di votanti, ma un numero minimo di SI

Tecnicamente oggi il referendum abrogativo richiede una soglia minima di votanti, il quorum, pari al 50% più uno degli aventi diritto.
Un modo per garantire allo stesso tempo un numero minimo di voti e una validità più probabile potrebbe essere quella di rendere il referendum valido se si raggiunge la soglia minima del 30 % di voti positivi. Ciò comporterebbe che in caso solo il 40 % degli aventi diritto andasse a votare ma solo una piccola percentuale di questi votasse no il referendum sarebbe valido, e gli astenuti non si potrebbero considerare come votanti ma come soggetti disinteressati.

Alcuni esempi:
31% degli aventi diritto si schiera a favore il 15% contro e il resto si astiene. Va a votare il 46% degli aventi diritto e coloro che si astengono non sono per il no, ma per il non mi interessa. Il referendum passa.

20% degli aventi diritto favorevole 15% contraria resto astensioni. Risultato: il referendum non passa, troppi pochi sono i favorevoli.

30% degli aventi diritto favorevole 33% contraria, resto astenuti. Vince il no, il referendum non passa.

Gli obiettivi sono due: lasciar esprimere ai referendum complessi persone che conoscono i temi, lasciare coloro che non hanno sufficienti informazioni la libertà di astenersi, senza far diventare il loro voto un no, ma un semplice non lo so, fate voi.

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